Le serate con le amiche sono sempre un toccasana, quando poi si parla di eventi importanti, tipo un addio al nubilato, sono una vera terapia per l’anima (per il corpo invece la terapia la devi fare post-serata). Ti prepari con l’entusiasmo di una sedicenne alle sue prime uscite, poi appena sei fuori ti fa un pò strano perché tutte le altre sono perfettamente a loro agio (dato che sono abituate ad uscire regolarmente) mentre a te sembra che manchi qualcosa, tipo una piccola appendice urlante dotata di ciuccio e pannolino. Qualche bicchiere e quattro risate per far tornare tutto alla normalità (non è stato così difficile..). E poi via con la serata, aperitivo di qua, aperitivo di là, cena in barca (vi ricordate? ve ne ho parlato in questo post), pit-stop e chupitos vari (ma chi ce la fa a bere quella roba lì?!? Facevo fatica 10 anni fa, figuriamoci adesso..) prima di entrare nel cuore pulsante della serata: la Silent Disco. Silent2Avete mai partecipato? A Sestri la organizzano ogni anno ad agosto, ma io per un motivo o per l’altro non ci ero mai andata. Una figata allo stato puro. Tutti dotati di cuffie wi-fi (e già questo ti fa sentire molto ccggiovane) ci si ritrova nella splendida cornice della Baia del Silenzio dove due Dj appostati su una piattaforma in mare mettono dischi a tutto spiano. Nella cuffia ci sono due canali, che corrispondono alla selezione musicale dei due Dj. Il che significa che, mentre siete lì, potete decidere quale pezzo ascoltare e cambiare ogni volta che volete. Il risultato è vedere gente che balla ska mentre altra sta ballando un lento e, se vi togliete la cuffia, sentire un insieme di voci stonatissime che cantano l’uno o l’altro pezzo. Mi rendo conto che forse raccontato così non gli renda giustizia ma, vi giuro, è divertentissimo. Noi del gruppo abbiamo ballato e saltellato talmente tanto che prima di andare a letto avremmo dovuto fare una sessione di stretching per metterci in pace con i nostri muscoli.Silent3Silent4Silent1

Rientro a casa a notte fonda (direi quasi mattina), distrutta e con una caviglia mal messa (ad ogni addio al nubilato che si rispetti devo farmi male ad una caviglia, in uno dei più divertenti che ricordo ho preso una storta) e vado a vedere il mio pargoletto che dorme. Arrivo dal lettino e… orrore e raccapriccio: il Ranocchio non c’è. Mi sale un attimo l’ansia, poi vedo delle lenzuola per terra ed intuisco che deve esserci stato qualche problema con delle fuoriuscite di pipì. Vado nell’altra camera e lo vedo che dorme spaparanzato nel lettone, di fianco a suo padre. Che teneri. La nuvoletta di tenerezza svanisce non appena realizzo che, per avere diritto ad un mio spazio e tentare di dormire più o meno serenamente, devo rifargli il letto seduta stante e trasportarlo nel suo giaciglio. Eseguo tutto alla velocità della luce e mi catapulto a letto. Neanche 3 ore dopo il Ranocchio inizia a fare le sue rimostranze per ottenere il latte. Io non mi muovo sperando che il mio super fidanzato provveda. Funziona. Lui è stato bravissimo, peccato che Filippo abbia continuato a fare un casino pazzesco per tutta la mattina. Continuo a rotolarmi nel letto cercando di riaddormentarmi con risultati pressoché nulli e all’alba delle 11, decido di alzarmi. Così noto con piacere che vari angoli della casa sono stati imbrattati di rosso e lui, Filippo, è diventato primo cugino della Pimpa, da tante chiazze rosse che ha (quasi una chiazzona unica). Poverino, si è beccato un’infezione cutanea (e ti pareva… manca meno di una settimana alla partenza per le vacanze, sarebbe stato troppo bello affrontare tutto indenni, no?!?) e dobbiamo mettergli il mercurocromo… che è schifoso da dare ai grandi, figuriamoci ai piccoli. I risultati sono quelli appena elencati. A questo punto il mio corpo e la mia faccia da zombie cercano di rendersi utili per non dimostrare che gli anni passano e siamo così a pezzi da desiderare ardentemente un’intera giornata a letto.

E domenica sia. Buon divertimento!!

ps: l’addio al nubilato è stato davvero stupendo, ed io per una serata mi sono sentita super leggera. Non mi sono soffermata a raccontarlo nel dettaglio (anche se, credetemi, meriterebbe) per rispetto della privacy della festeggiata e di tutta la ciurma (anche perché c’è chi ancora oggi sta avendo ripercussioni!!!).

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4 commenti il Di serate goliardiche, rientri notturni e mercurocromo

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