È l’ultima sera di vacanza, decidiamo di mangiare qualcosina di veloce fuori perché il frigo è vuoto e non ha senso fare la spesa per un giorno. “Qualcosina di veloce” perché il Ranocchio è ufficialmente diventato un casinista di professione, quindi meglio evitare di stare troppo tempo fermi in un luogo pubblico dove altri desiderano godersi la serata in tutta calma e tranquillità (beati loro!) e poi magari finiscono per maledire te e la tua famiglia (cosa che per altro avrei sicuramente fatto io in tempi non sospetti). All’ora dell’aperitivo prenotiamo un tavolo in un ristorante un pò figo (quindi ciao ciao all’idea di cenetta veloce e indolore, viva la coerenza!). Quando torniamo per la cena purtroppo il tempo non ci assiste, dei nuvoloni neri e minacciosi incombono sulla nostra testa così optiamo per la sala interna invece del nostro bel posticino all’aperto. Appena entriamo sono assalita da un’ondata di panico. Conosco questo posto, ci sono già stata. È un’incantevole enoteca con cucina dove si mangia strabene. Un locale piccolo, molto curato in ogni dettaglio -dall’apparecchiatura dei tavoli ai grembiuli del personale. Luci soffuse, musica soft. L’atmosfera perfetta. Perfetta per gli altri, non per noi adesso. Non so per quale stranissimo motivo ci sia venuto in mente di andarci con Filippo, forse ci sentivamo particolarmente ispirati. Il fatto è che pensavamo di mangiare all’aperto… e lì tutti i Santi aiutano! Le voci si disperdono meglio e tu sei più tollerante (?) nei confronti dei tuoi vicini (o forse eravamo noi che volevamo crederci, perché avevamo voglia di andare proprio lì). Al chiuso invece tutto viene terribilmente amplificato. Lui è già nervosetto da un pò ed inizia a fare “qualche” acuto. Tiriamo fuori la sua pappa che è ancora ustionante (ma quanto diavolo tengono quei thermos?!??). Appena la scorge inizia ad impazzire perché il signorino, una volta avvistato del cibo, piange ed urla fino a che non entra nella sua bocca! Iniziamo così a soffiare a più non posso per potergliela dare rischiando di cadere a terra svenuti. Nonostante la pappa lui non accenna a calmarsi. Matteo ed io siamo paonazzi e nel pieno dell’ansia perché vorremmo limitare il nostro piccolo vulcano ma (ahimé) non ne siamo esattamente in grado. Vi ricordo che intorno a noi tutto è magicamente perfetto e soft. Quindi ogni cosa può sembrare fuori luogo. Dietro di noi c’è una coppia che spererebbe di passare una piacevole e romantica serata in un bel locale, ma probabilmente dopo aver visto il marmocchio avrà deciso di riprovarci la sera seguente. Filippo continua così ancora per un pò poi, finalmente, si placa. Noi distendiamo i nervi ed iniziamo ad essere a nostro agio. Ordiniamo e ci gustiamo la cena (sempre col terrore in agguato che l’impeto feroce del Ranocchio-iena, da un momento all’altro, salti fuori). Quando tutto sembra magnificamente sotto controllo inizio a sentire un odorino pestilenziale provenire dal seggiolone a fianco a me… non ci credo!!! Va beh.. facciamo finta di niente e attiviamo la modalità di respirazione con la bocca per riuscire a finire il dolce (perché, non lo fate anche voi?!?). In tutto questo devo dire che il personale (tutte donne), è stato estremamente comprensivo e gentile, non ci ha mai fatto sentire minimamente di essere nel posto sbagliato (anche se io ne ero più che certa!!). Nello specifico una di loro, già nonna, ci ha tranquillizzati ed è stata molto carina ed amorevole con lui, conquistandosi in pieno la sua simpatia.
Quindi.. è stata dura ma alla fine ce l’abbiamo fatta!!!

Vorrei sottolineare che abbiamo mangiato da Dio, piatti particolari, delicati e gustosissimi. Inoltre  c’è una cosa che mi fa impazzire: la titolare del ristorante è socia dell’associazione “Le Donne del Vino” ed ha aderito all’iniziativa di dare l’opportunità ai propri clienti di finire la bottiglia di vino a casa propria, in caso non riuscissero a consumarla interamente al ristorante. Il tutto completato da un sacchetto con la scritta “..da finire con chi vuoi tu!”. Geniale.. vero? Sarò di parte, ma le donne sono troppo avanti! EsperidiSe passate in zona e volete fare un romantico tête a tête ve lo consiglio spassionatamente. Anche se avete dei bimbi, dai! L’importante è che non siano troppo scalmanati 😉

Ecco le info: Il Giardino delle Esperidi, Via Mameli 1, Bardolino.

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2 commenti il Aneddoti vacanzieri: una tranquilla cena romantica a tre (?!?)

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