Mete a misura di marmocchio: Barcellona parte II

Eccoci di nuovo in viaggio per la città: iniziamo col secondo round.
Oggi girovaghiamo per EL BORN, piccolo e stupendo quartiere nel centro di Barcellona, ricco di negozietti, locali e spazi interessanti.

Il primo negozio da segnalare, il mio preferito, è IVO & CO. Un covo di oggettini colorati d’altri tempi. Orsacchiotti, gnomi, pentolini, piattini, valigette. Oggetti che usavamo noi da bambini, rivisitati in colori fluo, oppure esattamente tali e quali ai nostri. Io lì dentro mi ci perdo sempre…  Se vi piace il genere, proprio di fronte c’è IVO & CO. per i grandi, con oggetti e complementi d’arredo per la casa. Tutto questo si trova in Carrer del Rec al numero 20.
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Mete a misura di marmocchio: BARCELLONA Parte I

Intro sintetica: Toccata e fuga a Barcellona con le amiche. Passato le mie prime 56 ore senza ranocchio. Lui (il ranocchio) a casa con papà e il supporto aggiuntivo della nonna.

Niente peli sulla lingua né ipocrisia: mi sono divertita da matti!

Svolgimento: Barcellona

Inutile dire che è la mia città preferita. Là, da 11 anni, c’è ancora un pezzettino del mio cuore che batte. E’ stata la prima città in cui ho lavorato, la mia prima grande esperienza tutta sola, una parentesi bellissima e divertentissima della mia vita. Da allora, se posso, cerco di tornarci almeno una volta all’anno. Questa è la prima volta che ci vado da quando la mia vita ha avuto un’altra enorme evoluzione: l’arrivo di Filippo. Il fatto che lui non fosse fisicamente con me non vuol dire che non ci fosse veramente. I miei occhi sono cambiati, o meglio, vedono le cose con una prospettiva in più, la sua. Ho cercato di immaginarmi come avrei potuto fare le cose che abbiamo fatto se il ranocchio fosse stato con noi. Risultato: Barcellona è a tutti gli effetti una città a misura di bambino.
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FACCIAMO ORDINE (APPENDENDO) – Parte 1

E tutta questa robetta da vestire che abbiamo dove la mettiamo?
Negli armadi, certo. Però ci sono alcune cose che si usano tutti i giorni (vedi giacca, cuffia, sciarpe oppure il pigiamino o la tuta…) per cui sarebbe più comodo avere degli “appigli” a portata di mano.
Ho trovato alcune soluzioni davvero divertenti per fare ordine in camera e, allo stesso tempo, renderla unica.
Alcuni oggetti sono studiati appositamente per i bambini, altri no. Tutti si prestano però benissimo ad entrare nelle camere marmocchiose.
http://www.swabdesign.com/

Questa idea delle mollette giganti per me è favolosa. Originali e pratiche le mollette sono disponibili in 6 colori.  (altro…)

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IL PATTO DI NON BELLIGERANZA

Al compimento dei 3 mesi di vita del ranocchio ho fatto un patto di non belligeranza con la suocera: lavoro ed impegni permettendo sarebbe venuta a tenere il pupo due volte a settimana per 1 ora e mezza, mentre io sarei andata a lezione di idrobike.
Un modo per essere tutte e due felici e contente. Lei si può godere Filippo senza avermi tra i piedi ed io stacco un pò la spina e cerco di risollevare la situazione (corporea).
Ecco 10 buoni (?) motivi per fare patti con chiunque conosciate, per riuscire a trovare un pò di tempo per voi stesse ed iscrivervi ad un corso (nella fattispecie di idrobike): (altro…)
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SCUSATE SE SCLERO

Ma qui c’è poco da fare. L’età avanza (e si sa che di solito non si migliora), in più sono una mamma e, come già detto, secondo me non esiste donna che non diventi più sclerotica una volta varcata la soglia del pianeta “Mamme”.  Spiace ma è un dato di fatto. Poi si acquisiscono tante altre belle qualità, ne sono convinta, ma quella resta. L’importante è essere sincere con se stesse : ) . Ad ogni modo l’intento di questo post è semplicemente di informarvi che troverete il layout del blog leggermente diverso (probabilmente non ve ne sarete nemmeno accorti/e!). Succederà spesso. Non sono mai completamente convinta e soddisfata di alcune cose come invece lo sono di altre. D’altronde sono una bilancia.. l’equilibrio degli opposti, inutile negarlo. Tutto qui, volevo solo informarvi!

 

 

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CI SEDIAMO? /2

E poi… chi lo dice che per sedersi bisogna per forza avere una sedia? Ci sono un sacco di altri supporti interessanti… a cominciare da Dodo il dondolo, colorato e curvilinee. Poi c’è Puppy, il cagnolino stilizzato. Oppure Rocky il cavallo a dondolo che ricorda i racconti medievali. E ancora Eames l’elefante elegante.
 
http://www.magismetoo.com/products.php?id=181
 
http://www.magismetoo.com/products.php?id=162
 
http://www.magismetoo.com/products.php?id=235
 
 
http://www.vitra.com/en-it/home/products/eames-elephant/overview/
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CI SEDIAMO?

Ecco qualche spunto su come arredare la zona giochi della camera dei marmocchi o, perchè no, una porzione della vostra sala a misura di bambino. Di seguito una piccola carrellata delle micro-sedute che mi piacciono. Non mi soffermo su quelle cicciottone modello Disney dell’Ikea, che rimangono sempre molto belle e soprattutto a portata di tasche, perché le conoscete benissimo. D’altronde gli svedesi non deludono mai.
DIVERTENTI
Julian, Magis: questa seggiolina prende vita da Julian, un cane personaggio dei fumetti disegnati da Javier Mariscal. Uomo eclettico e figura di spicco nel mondo della Comunicazione e del Design spagnolo ed internazionale. Disponibile in quattro colori (bianca, gialla, rossa e verde).

http://www.mariscal.com/en/projects/julian/

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E SEGGIOLONE SIA…

C’è poco da fare, il seggiolone per eccellenza è il Tripp Trapp della STOKKE.
Design semplice e lineare, elegante, colorato. Talmente bello che non sembra nemmeno un seggiolone. E’ l’unica cosa che sapevo con certezza che avrei preso, già dai primi mesi di gravidanza. Non snatura l’ambiente circostante, anzi lo arricchisce, ed è (o almeno dovrebbe esserlo!) eterno.
Apparentemente è un pò caro, ma ce ne sono di ben più costosi, e la somma viene ammortizzata nel tempo perché è l’unico che accompagna il bambino durante la crescita, fino a quando sarà adulto. Per chi vuole, esiste anche il New born set, una sdraietta che si incastra sullo schienale ed accoglie i bimbi fin dai primi mesi. Comodissimo per farli digerire dopo la poppata e far riposare i muscoli delle nostre braccia.
La cosa positiva di Tripp Trapp è che permette di far sentire i bambini parte di un unico gruppo. I normali seggioloni sono “a latere”. Genitori e fratelli pranzano insieme, il seggiolone per quanto vicino è sempre un oggetto a sè, un pò in disparte. Tripp Trapp invece è studiato per far sedere i bambini a tavola, la stessa in cui mangiano genitori, fratelli ed amici. Sembra banale ma è un concetto fondamentale. E’ un modo di insegnar loro come stare a tavola, il piacere di starci e le “regole” da rispettare.
Il nostro è in tinta col colore del frigo, super!

NB: Nelle mie foto manca il Baby Set, cioè schienale e fascia di sicurezza da usare dal momento in cui i piccoli iniziano a stare seduti autonomamente (dai 6 mesi ai 3 anni circa). Noi siamo ancora troppo piccoli, lo monteremo tra qualche mese!

Tripp Trapp con New born set
Seduta e poggiapiedi si spostano in alto o  in basso  in base all’altezza del bambino

http://www.stokke.com/it-it/highchair/tripp-trapp-product-concept.aspx

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SCALE/STAIRS/ESCALIERS

No no, non si tratta di un trattato sul fascino e l’architettura delle scale o di come i pargoletti le trovino divertenti. Questa è una cosa seria. Un post un pò scollegato ma importante. Ogni tanto, tra un oggetto di Design e l’altro, lascerò spazio a delle informazioni di servizio o a qualche momento di sclero (in fondo, se una non è sclerotica, che mamma è?!!!).
E’ il primo ed unico consiglio che mi sento di dare a chi sta pensando di avere un marmocchio, a chi lo sta già aspettando, a chi lo ha appena avuto (e allora forse si sarà già imbattuto nella problematica).
DOVE ABITATE?
Nel senso… dovete fare delle scale per entrare in casa? Come sono? Quanti scalini? Pendenza? Ampiezza?
Sembrano banalità ma, credetemi, non le sono. Come già detto da qualche parte in questo blog, io sono emiliana. Non di città ma di provincia, per di più. Noi siamo abituati a vivere in spazi S C O N F I N A T I. Alle comodità. C’è posto ovunque. E c’è sempre qualcosa che rende più comodo quello che ci potrebbe sembrare anche solo minimamente scomodo. Andiamo ed arriviamo in macchina dappertutto. Direttamente dentro casa, addirittura. 

Ecco. Pensate a come deve essere stato soft l’impatto con il mio trasferimento in Liguria. 
Qui è tutto stretto. E quando dico tutto intendo davvero tutto. Il primo giorno di lavoro avevo già rischiato di distruggere lo specchietto della macchina, dopo 2 settimane le ho “fatto la fiancata” entrando in garage. E mi dovevo pure ritenere fortunata ad averne uno, di garage. La situazione è più o meno questa: strade che sembrano a senso unico ma sono a doppio senso di marcia, pochissimi garage, zero parcheggi. Appartamenti piccoli, stanze e bagni ancora di più. E scale. Tantissime scale. Se siete fortunati sono larghe ed hanno un’alzata accettabile. Se siete ancora più fortunati c’è l’ascensore (di solito sfigatissimo, di quelli modello anteguerra con le portine o le grate, ma ringraziate il cielo che ci sia). Se invece non lo siete (fortunati), avete un sacco di scale strettissime e con un alzata di almeno 20 cm che mio figlio probabilmente imparerà a fare quando inizierà le scuole medie. 
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