METE MARMOCCHIOSE: UN WEEKEND A MANTOVA Parte II

Continuando il nostro giro per il centro storico, vi segnalo qualche posticino dove fermarvi a sorseggiare un caffè accompagnato da qualche biscotto. Noterete chè c’è pieno di bar e pasticcerie interessanti. I due grandi classici però sono la Caffetteria Caravatti sotto ai portici Broletto (la più antica in assoluto) e La Ducale in via Pier Fotunato Calvi. 

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METE MARMOCCHIOSE: UN WEEKEND A MANTOVA Parte I

Per chi ha voglia di una gita fuori porta in una città d’arte non troppo inflazionata, il mio consiglio spassionato è Mantova. Un vero gioiellino, nominata patrimonio dell’umanità dell’UNESCO nel 2008, è una città a misura d’uomo e di bambino. Potete scegliere se abbuffarvi di storia (troverete sicuramente cose interessanti e divertenti anche per i marmocchi) o immergervi nella natura. Il tutto sempre e comunque contornato da ottime proposte enogastronomiche, che non guastano di certo. 
Cominciamo dal centro storico, vi va?
E’ interamente pedonale, il che significa: potete stare tranquilli anche con bambini irrequieti al seguito. Se avete (tanto) tempo andatevi a vedere Palazzo Ducale, che a dire il vero è un complesso architettonico composto da numerosi edifici storici collegati tra loro da gallerie, corridoi e stupendi cortili interni. Del Palazzo fa parte anche il Castello di San Giorgio in cui vi è la famosa Camera degli Sposi del Mantegna.

Castello di S.Giorgio
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EVVIVA, UN PREMIO!!!

Dunque dunque dunque… sono felice di comunicarvi che (ben) un mese fa
il mio blog si è aggiudicato il Premio Liebster grazie a Frà Frà di Divagazioni antistress
In sostanza si tratta di un premio che i vari bloggers assegnano ad altri blog che seguono ed amano, per diffondere il verbo e fare in modo di essere sempre più conosciuti. (Ah ecco, direte voi, non è un premio vero!!!)  Una specie di “catena di S.Antonio” dei bloggers. Idea bizzarra e carina. Per non spezzare la catena ci sono delle regole ferree da seguire, e sono:
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SILENZIO E SPRITZ: UN ASSAGGIO DI VAL PADANA

Informazione di servizio: in questo post niente design e niente viaggi. Solo il racconto di un mini spostamento e di alcune abitudini ritrovate.

Da lunedì scorso il Ranocchio ed io siamo in trasferta dai nonni, nella mia casa natìa. Abbiamo un sacco di impegni mondani perchè dobbiamo mantenere vive le PR: parenti, amici, amici di amici. Una vita difficile, insomma. Lui non sembra particolarmente entusiasta di queste giornate da viveur – di cui, tra l’altro, è il protagonista – ma tutto sommato non si lamenta, che è una gran cosa. Avevo qualche timore sulla difficoltà di adattamento al cambio di location (ne abbiamo già fatti altri, certo, ma subito era così piccolo che non se ne accorgeva neanche, negli ultimi mesi invece ha iniziato a subire un pochino gli spostamenti), perchè adesso capisce di essere in un altro luogo ma non riesce ancora ad identificarlo come un luogo sicuro, cioè la casa dei nonni. Probabilmente inizierà a capirlo non appena potrà mangiare i cibi normali e si renderà conto che a casa della nonna si mangia molto meglio che a casa sua. Ma chi può dirlo… d’altronde si sa, la mamma è sempre la mamma. No? 
Fatto sta che ogni timore è completamente svanito. Qui il Ranocchio si fa delle schienate mai viste, dalla prima sera in cui siamo arrivati. Riposini e pisoli compresi. Sarà il silenzio tranquillizzante che circonda la casa, saranno gli scuri che non permettono di fare entrare neanche un filino di luce. Avete presente quanto rumore ci può essere in una regione dove l’unico spazio abitabile è una striscia di terra racchiusa tra montagne e mare? E quanta luce può entrare dalle persiane piene di fessure?? Lo confesso: vivo in Liguria da 5 anni e mezzo (e ci sto benissimo), più altri 2 e mezzo di peregrinazioni varie in Italia e non… ma come si dorme bene qui, non si dorme da nessuna parte, è inutile. Si respira pace allo stato puro. E si vede che anche Filippo deve averlo intuito…
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VIVA LA PAPPA (COL POMODORO?)

Sei mesi compiuti e anche noi siamo arrivati al fatidico momento della pappa. Così adesso possiamo sbizzarrirci con gli accessori da tavola. Piatti, zuppiere, scodelle, posate, bicchieri… per ora non abbiamo bisogno proprio di tutto, ma intanto facciamo un pò di ricerca per essere preparati!! Neanche a dirlo, ci sono oggetti favolosi nel magico mondo papposo, quasi quasi piacciono più alle mamme che ai bambini (ne sono praticamente certa). Stoviglie divertenti, colorate, ma anche educative. Come quelle che abbiamo noi (grazie a Giulio ed Elena): piatto fondo, piano + posate con disegni di animali ed il loro nome sotto (La chaise longue http://www.lachaiselongue.fr/enfant/repas.html).

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A SPASSO PER SESTRI LEVANTE

Per le amiche e gli amici della mia zona d’adozione sarà sicuramente un post scontato. Ma il fatto di abitarci a 9 minuti di treno e 15 di macchina non significa che sia un luogo da sottovalutare. Io che sono emiliana, cresciuta a nebbia e zanzare, non mi stancherò mai di meravigliarmi nel vedere tutti i giorni il mare e non smetterò di ripetermi quanto sono fortunata a vivere qui. Sestri Levante è una cittadina della Riviera Ligure di Levante (appunto), una delle poche “comode” nel Golfo del Tigullio perché la si può raggiungere tranquillamente in macchina semza impazzire. Nei periodi più affollati, quando i parcheggi scarseggiano, vi basta andare al grande parcheggio interrato all’ingresso del paese (direzione Genova). Da lì potrete gustarvi la bellissima passeggiata sul lungomare, affiancata da una pista ciclabile e da alcuni spot TigullioOnBike per il bike sharing. Strada facendo troverete anche dei punti tipo “percorso salute” con attrezzature fisse per sgranchirvi i muscoli all’aria aperta. Qui solitamente si vedono un sacco di marmocchi che si divertono cercando di cimentarsi nelle attività sportive. Proseguendo sul lungomare, più o meno in prossimità del centro della città, ci sono un pò di giostre classiche che (ovviamente) attirano l’attenzione dei più piccoli e svuotano le tasche dei più grandi – io vi ho avvisato.. se non volete passarci la giornata quando le avvistate da lontano cambiate strada!!
Sestri è famosa per essere “la città dei due mari” poichè ha la forma di una mini-penisola che si affaccia su due baie, quella delle Favole che trovate seguendo il lungomare,
Baia delle Favole
Baia delle Favole
e la favolosa ed intima Baia del Silenzio, che vedrete esattamente dalla parte opposta, se attraversate il centro storico. Non aggiungo parole per descriverla, credo che le foto siano sufficienti.

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BOMBO…che??

Devo dirlo, ho sempre avuto un’avversione per le bomboniere. Di qualsiasi tipo. E’ proprio il concetto che non mi va giù. Mi sembra assurdo spendere dei soldi per una cosa inutile. Le uniche che tollero e di cui condivido l’intento sono quelle per beneficenza, almeno i soldi non vengono buttati proprio nel cesso. E’ vero dovrebbero servire come memoria di un bell’evento/momento, ma credo che i più bei ricordi di solito li portiamo nel cuore e nella mente. Le luci, la gente, l’atmosfera.. non c’è bisogno di un oggetto, spesso bruttino, per ricordarcelo. E poi voi dove le mettete tutte quelle che vi danno? Quando si inizia col giro di matrimoni e battesimi è un delirio…ci vorrebbe un apposito contenitore per tenerle tutte. Non le butto per rispetto (e anche perchè sono scaramantica, non vorrei che il brutto gesto mi si ritorcesse contro!!!) però non so quasi mai dove cacciarle.. ogni tanto ne spuntano fuori da posti impensabili! La maggior parte poi sono davvero kitsch. Anche se devo ammettere che ce ne sono alcune (più o meno utili) davvero belle. Idee originali e di classe. Ne ho tante anche di quelle, lo confesso. Oppure quelle handmade e goderecce, tipo bottiglietta di mirto, olio di oliva artigianale, marmellatine. Beh quelle sono davvero SLURP. Si si. 
Alla fine… (altro…)
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REGOLA N.1: VIETATO FARE PROGRAMMI

Qualche mese fa, in un post, avevo scritto che la nuova vita da mamma mi avrebbe imposto alcune attività fondamentali, tipo l’organizzazione e la programmazione di.. qualsiasi cosa. Ecco, mi ricredo. Con dei bambini bisogna essere molto organizzati (che poi non è così fondamentale, si sopravvive lo stesso è ovvio, però per mia indole sì, meglio essere organizzati) ma non si possono fare programmi veri e propri. Potranno essere delusi molto facilmente, visto l’imprevedibilità dei marmocchi (soprattutto dei neonati). Bene appunto. Il titolo di questo post, già salvato nelle bozze insieme al suo contenuto, doveva essere: CHIUSO PER FERIE. Ci aspettava una bellissima settimana in Sicilia con degli amici. Previste, tra le altre cose, una scampagnata alla Riserva dello Zingaro, una scappata ad Erice, gita a Selinunte, giornata a Palermo, mare a Cefalù, buon cibo, buon vino e sole. Non ci toccherà niente di tutto ciò. Sob. Il ranocchio ha deciso di aggravare la sua situazione di raffreddato-affetto da diarrea e di nuovo raffreddato in qualcosa di più serio (un virus gastro-intestinale tosto tosto). E allora cosa facciamo ce lo sballottiamo in aereo fin laggiù rischiando di peggiorare il tutto? Certo che no. Rimaniamo qua che, per qualsiasi emergenza, siamo a casa con i nostri punti di riferimento e nel frattempo lui dorme – più o meno tranquillo – nel suo lettino. Oh beh il piano B sarebbe stato di aspettare 2-3 giorni e, una volta individuata la sua ripresa, magari posticipare l’andata e farsi 4 giorni al posto di una settimana. Meglio di niente. Però non ce la siamo sentita. Era troppo debole poverino e temevamo che il viaggio in aereo avrebbe potuto infastidirlo non poco. Inutile dire che, oltre a stringersi il cuore nel vedere il mio ranocchietto sofferente senza sapere bene cosa fare per farlo stare meglio, sono abbastanza amareggiata. Con gli eventi eh, mica con lui, per carità. Beh ora mi è passata, alla fine l’importante è che lui stia bene. Però devo dire che lì per lì è stata una bella batosta. Io mi stavo già pregustando la nostra prima vacanza a tre in una regione che amo: colori, odori e sapori… Invece niente. Dover rinunciare a qualcosa che ho già nella mente e nel cuore mi infastidisce terribilmente, per non dire qualcos’altro. A questo punto credo che una maggior tolleranza delle situazioni (qualsiasi esse siano) ed una più grande flessibilità nel riadattarsi agli eventi, sia un requisito che ad una mamma – ma più in generale ad un genitore – non può mancare. Ecco, a questo proposito, mi chiedevo: esiste una scuola? No perchè ammetto di essere una frana in questo genere di cose. Quando decido o programmo una partenza/una gita/un evento o quello che è, poi DEVO farlo. Assolutamente. Se no mi innervosisco. E non è bello per chi mi sta vicino. E si che non è la prima volta che ci capita: c’è stato il mancato Brasile per un lavoro nuovo del fidanzato che non aveva più le ferie, e poi il mancato Giappone causa super-panzer-ranocchio-in-arrivo. Beh, se voi la conoscete, questa scuola, per favore mandatemi l’indirizzo. : ))) Per questa volta diciamo che almeno abbiamo imparato la lezione, proveremo a farne tesoro. Nel frattempo io continuerò ad inveire contro i maledetti della Ryanair che, oltre a rimborsarti 2 noccioline del biglietto (nel caso in cui si fosse fatta l’assicurazione, che noi NON abbiamo fatto – ma a quanto ho capito cambia molto poco visto che non ti rimborsano le tasse) ti fanno pure pagare 30€ a tratta per un neonato che non occupa nessun sedile ma sta in braccio ai genitori. Vergogna!!! Uno sfogo ci voleva, no??
NB: ovviamente per cercare di risollevare l’umore oggi sono andata a fare un pò di shopping!!! E forse non è ancora finita…
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GIOKIT, I VESTITI DISUBBIDIENTI

Oggi vorrei parlarvi di un progetto che ritengo strepitoso, per una serie di motivi. Partendo dal fatto che è stato ideato e realizzato da due donne, e quindi ci addentriamo nell’imprenditoria femminile, continuando dicendo che sono due donne italiane (e non al solito scandinave o giapponesi!) fino ad arrivare alla loro regione di provenienza: la Liguria! Non esagero se dico che questi 3 punti mi riempiono il cuore di gioia. In un’Italia piuttosto allo sbando dove quasi tutto è in crisi (voglia di fare e osare comprese), dove essere donne+mamme+lavoratrici creative è abbastanza difficile (e mi permetto di dire che questo non è un cliché ma la realtà) vedere progetti come quello che sto per raccontarvi mi fa tornare la carica tipica dell’adolescenza quando pensi che, se davvero vuoi, puoi fare qualsiasi cosa! Il terzo elemento, quello regionale, è altro motivo di felicità. Si sa che la Liguria non pullula di grandi realtà innovative. Sapere che anche qui, da qualche parte, ci sono persone, laboratori e progetti così interessanti mi rende positiva.
Ma… torniamo a noi, così capirete la ragione di tanto entusiasmo.
Dall’estro e l’esperienza nel campo della moda di due mamme, Francesca ed Elisa, nasce un nuovo modo di concepire l’abbigliamento per bambini. Una collezione di T-shirt, camicie ed abitini tutti da reinterpretare. Bastano dei pennarelli colorati lavabili ed atossici, mani e creatività bambinesche et voilà, il gioco è fatto. Le collezioni, che si presentano con delle grafiche in bianco e nero, diventano delle vere e proprie tele dove ogni marmocchio può sbizzarrirsi a piacere. Esistono due tipi di kit: Giokit Colore dotato di camicia, T-shirt o abito e 6 pennarelli colorati e Giokit Lavagna, che contiene una T-shirt stampata con un materiale speciale dove si può scrivere o disegnare con i gessetti colorati (in dotazione).


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