Categoria: storie

A VOLTE RITORNANO

Che dire. L’utlima volta che ho scritto qui il ranocchio trascorreva la sua seconda estate, quella appena finita è stata la quarta. Nel frattempo sono successe un po’ di cose. Tipo un’altra gravidanza, un parto, il primo compleanno del ranocchio numero due e un’infinità di robe nel mezzo. Avrei voluto raccontare di tutto e di più ma non ce l’ho fatta. O non ho voluto farcela, non so. Non ne avevo tempo ma soprattutto non ne avevo voglia.

È che scrivere per me è un po’ come fare sport. Più lo fai più lo faresti. Vieni inghiottito dal vortice. Forza forza forza. Vai vai vai. Poi ad un certo punto capita che per N motivi inizi a diradare la frequenza e ti senti in colpa. Così cerchi lo stesso di buttare giù qualcosa ogni tanto per metterti la coscienza a posto. Ma continui a sentirti comunque in difetto e alla fine lo fai sempre meno, fino a smettere. Ci metti una pietra sopra. O per lo meno questo è quello che credevi tu. Ma quando qualcosa riesce a trasmetterti anche la più piccola ed insignificante delle emozioni, rimane sempre lì in agguato in un angolo del tuo emisfero destro per ricordarti che sì dai, se vuoi ce la puoi fare. E tu dici “vorrei ma non posto” (cit.) perché hai altri millemila cazzi da fare e quando finalmente la sera riesci a ritagliarti quei 20-30 minuti tutti per te (o per voi, inteso come te e lui) decidi che vuoi solo spegnere il cervello e cazzeggiare sul divano. E così fai.

Poi un altro giorno ti svegli e dici: ricomincio. Perché no?

Quindi eccomi qua :) . Ben ritrovati!

 

FacebookTwitterGoogle+Share

Un doudou è per sempre (?)

Vi ricordate la storia del prescelto, ovvero il doudou del Ranocchio? (Chi se la fosse persa può leggere qui). Ormai da mesi è il suo inseparabile amico, meglio conosciuto agli atti come Pecorino (qualcuno per favore dica a mia mamma che non si chiama Ciccio..). Non esiste viaggio, weekend o trasferta senza che ce lo portiamo appresso, indispensabile esserino per la nanna e per i momenti di estrema tristezza, o semplicemente di tranquillità. Un anno e mezzo di vita e ne ha già passate di tutti i colori. Direi che la caduta nel water è stata la prima di una lunga serie di (dis)avventure. È che ormai poverino, sta tirando gli ultimi, tutto ispido e rinsecchito.. E allora ho pensato ad una cosa (intelligentissima): (altro…)

FacebookTwitterGoogle+Share

Storie di latitanza

È che io proprio non ci riesco a fare tutto.

Ooooh l’ho detto.

PERSIANAMi sono tolta questo peso. Ora sì che mi sento leggera. Una Wonder Woman mancata. Vorrei saper gestire tutte le situazioni che mi trovo ad affrontare e riuscire a mantenere un buon equilibrio, buttarmi a capofitto sul lavoro senza tornare a casa isterica e prendermela con chi mi è vicino. Vorrei essere una “brava” mamma, giocosa e divertente nei momenti di spensieratezza, dolce in quelli difficoltosi e decisa quando serve. Ma mai, mai nevrotica. Vorrei non sentire la stanchezza ed avere energie inesauribili. Vorrei avere la casa sempre in ordine, la lavatrice e la lavastoviglie che si autogestiscono da sole. Vorrei essere aggiornata su tutto, avere il tempo e la voglia di leggere libri, riviste ed i milioni di siti e blog interessanti che ci sono in rete. Vorrei saper cucinare bene. Vorrei ammazzarmi di sport per salvaguardare il mio benessere psico-fisico e potermi strafogare di cibo senza accumulare grasso in ogni dove e non dover stare attenta a quello che mangio. Vorrei essere fica, avere meno pancia, o almeno uno straccio di idea di cosa siano gli addominali, la pelle liscia e non dover andare dal parrucchiere ogni 5 settimane per fare la ricrescita. Vorrei riposarmi, ogni tanto, e godermi il dolce far niente. Last but not least vorrei non avere quel piccolo senso di colpa che mi martella in un angolino della testa, quello che mi dice che lì, fermo in uno spazietto del web, c’è il mio trentuno che aspetta di essere nutrito e rimpolpato di contenuti.  E qui io, con immenso dispiacere, mi dichiaro ufficialmente colpevole e latitante.  Non riesco a fare tutto. Vorrei ma non posso. Cerco di barcamenarmi tra i salti mortali della vita quotidiana e, inevitabilmente, lascio qualcosa da parte. Non significa che non scriverò più, anzi. Significa che sto cercando di riappropriarmi dei miei spazi e dei miei bisogni. Però magari le tempistiche saranno un pò dilatate. Spero che voi nel frattempo continuiate ad esserci. Keep in touch.

ps: ovviamente quello di essere fica e blablabla è un puro desiderio, riuscire ad esserlo è moolto difficile se non impossibile dato che sono sprovvista di una pozione magica, ma ci stava nell’elenco delle cose che creano frustrazione e di conseguenza riducono la voglia di fare e la creatività.

FacebookTwitterGoogle+Share

Buon compleanno Trentuno

Un anno, cento post, sessantaduemila visualizzazioni, novemila visitatori unici. Numero in più, numero in meno. Le cifre non sono sconvolgenti, ma poco importa. Quello che importa è che siamo ancora qui. Che voi siete ancora qui. Che continuate a leggere e ad aumentare perché i risultati migliori li abbiamo ottenuti negli ultimi sei mesi. Sono contenta di aver iniziato questa avventura e di avere uno spazio tutto mio dove condividere con voi passioni e pensieri, quando mi va. In (quasi) totale libertà.

Buon compleanno a Trentuno e grazie a tutti voi.

Torta-1

Ps: scusate se nell’ultimo periodo sono stata un pò latitante, cause di forza maggiore. Mi impegnerò per riprendere il ritmo, promesso!

Pps: in cucina sono abbastanza negata, lo ammetto, ma questa torta è semplicissima e buonissima (giuro!). Perfetta anche (e soprattutto) per i marmocchi più piccoli. Magari potrei fare una mini-rubrica for dummies. Ci penso. 😉

FacebookTwitterGoogle+Share

Buon Anno!

Ciao a tutti e 31 milioni di auguri di buon anno!!! Scusate la latitanza, ma dicembre è stato un mese davvero impegnativo. Il Ranocchio era sempre malato, il che oltre alla preoccupazione, ha innescato tutta una serie di meccanismi del tipo: visite varie dalla pediatra, un mutuo presso la farmacia, pianti isterici perché soloMioFiglioèSempreMalato, organizzazione ed incastri tra babysitter e chiunque ci potesse dare una mano, un secondo mutuo per la babysitter, la maratona giornaliera di medicinali da somministrargli a cui si sono aggiunte la lunghissima assenza per lavoro del fidanzato, la ricerca dei regali, il calendario fitto di cene e ritrovi pre-natalizi, non avere nemmeno il tempo di fare la spesa, mille e una riunione in ufficio per chiudere tutto prima delle ferie. E poi, finalmente, sono arrivate le vacanze. Ahhhhhh. (altro…)

FacebookTwitterGoogle+Share

Cara Santa Lucia, mi manchi

santalucia1…a volte ci penso e mi tornano ancora vivide nella mente le sensazioni incredibili che provavo da piccola la sera prima dell’arrivo di Santa Lucia. La ciotola con il latte ed il fieno per l’asinello ben posizionate accanto alla porta d’ingresso, in modo che potesse rifocillarsi non appena arrivato, e qualche biscotto per Lei. (altro…)

FacebookTwitterGoogle+Share

Ci sono ancora

Eccomi di nuovo qui, dopo una decina di giorni di assenza (dal web). Siamo stati via solo qualche giorno (tre e mezzo, per la precisione) ma il pre ed il post viaggio sono stati impegnativi, quindi ho deciso di prendermi la libertà di non scrivere, che se no invece di un piacere diventa un’ossessione, e allora non va bene. No? Siete d’accordo anche voi? Il nostro weekend lungo è stato bello ed intenso.. vi racconterò i dettagli nelle prossime puntate. Giusto un’anticipazione sulla destinazione: La Ville Lumière (che poi, in questo caso, proprio lumière non era….). Insomma, solo per dirvi che questo qui è proprio un periodo pieno tra placche in gola, raffreddore perenne, aerosol, millemilioni di medicine da prendere (cioè da dare), blu di metilene (che è un pò come il rosso del mercurocromo ma si sa, il blu fa fine e non impegna), tentati suicidi (fortunatamente non riusciti) del Ranocchio, l’invasione delle formiche in casa (a dicembre?!???), il fidanzato che è via a lungo per lavoro, i casini nel mio lavoro, l’inizio dei festeggiamenti natalizi, l’arrivo dell’Iphone 5S (con annesso studio/ammirazione/passaggio dati) e l’incastro (im)perfetto dell’elenco appena fatto. In tutto ciò, molto stoicamente, sono riuscita a fare anche qualche decorazione natalizia in casa a prova di marmocchio, quindi rigorosamente dal metro di altezza in su. E considerato che la nostra casa da minimal è diventata super-minimal (abbiamo temporaneamente eliminato qualche bel mobile/complemento d’arredo appunto per non fomentare i tentati suicidi dell’intrepido Ranocchio che riuscirebbe a rendere pericolose anche delle pantofole di lanetta) l’impresa è davvero ardua. Comunque ecco qualche scatto del risultato, giusto per traghettare Trentuno nel suo primo Natale.AlberoNatale13Stelle13RennaNon perdetevi i prossimi post su Paris!!

FacebookTwitterGoogle+Share

Si parte?

Se state leggendo questo post vuol dire che, forse, ce l’abbiamo fatta. Vuol dire che dopo 1 anno e 28 giorni la mia dolce(?!?) metà ed io ci prendiamo la prima piccola pausa tutta per noi. Non senza difficoltà (e qualche senso di colpa). Da un mese a questa parte il Ranocchio sta facendo l’en plein tra malattie e sfighe varie, le ultime concentratissime in questi ultimi giorni pre-partenza. Ovvio. Le nonne però ci dicono di stare tranquilli ed andare, che lo coccoleranno loro il nostro fanciullo. E quindi andiamo…  Non vi svelo dove, potrete scoprirlo seguendo il profilo di Instagram e la Fanpage di trentuno. Ci sentiamo presto con nuovi racconti. Stay tuned!

FacebookTwitterGoogle+Share

Quando il design ti si ritorce contro

Odio ammetterlo.

Ma ci sono rari, rarissimi casi, in cui un pezzo di design può crearti qualche problema. Non ho ancora capito bene il perché, ma i marmocchi hanno un’irresistibile attrazione verso gli scopini del water. Si si, avete capito benissimo. A voi non è mai capitato di beccarli in flagrante mentre se lo trascinano in giro spargendo fluidi radioattivi per casa? A me si. Ecchecculo. Per fortuna si è limitato al bagno perché l’ho braccato in tempo. Da quel giorno ovviamente chiudo sempre la porta per evitare di trovarmi diosolosacosa sul nostro adorato parquet di rovere classico. Però, per onestà ed in difesa del Ranocchio, devo confessarvi che il mio scopino è molto bello. Quasi invitante. Soprattutto se uno ne ignora completamente la funzione (come lui).

Pinocchio1Taadaaaaa!!! Che ne pensate? Fico vero?!??? Ne sono molto orgogliosa. Mi ha seguita per tre traslochi, ci sono proprio affezionata. Insomma, adesso viene più semplice capire il divertimento di Filippo nel trascinarselo in giro dal nasone. E pensare che ancora lui non conosce la favola, se no chissà che trip si farebbe e cosa ci combinerebbe!! Comunque mi sa che è solo questione di tempo. :)Pinocchio2

FacebookTwitterGoogle+Share